Si cela una storia dietro gli oggetti volanti pilotati a distanza che oggi chiamiamo droni. Chi ha inventato i moderni quadricotteri? In questo articolo percorreremo le tappe principali della storia dei droni moderni.

Chi ha inventato i Droni?

I primi tentativi di creare un oggetto volante radiocomandato si possono ricondurre ad alcuni esperimenti condotti in Austria a fine ’800, terminati tuttavia con risultati poco soddisfacenti. Il sistema di volo antenato di quello odierno è stato ingegnerizzato e perfezionato dallo statunitense Elmer Sperry, proprietario di un’azienda che circa 100 anni fa ha sviluppato il principio dei moderni giroscopi. Dopo le ricerche tecnologiche e gli studi teorici, le prime applicazioni di oggetti volanti pilotati da terra saranno di tipo militare, come spesso accade per lo sviluppo di tecnologie innovative. Uno dei primi droni portati sistematicamente in volo sarà “Aerial Target” progettato per fare la sua comparsa durante la Prima Guerra Mondiale.

Dopo la comparsa del primo drone, si cominciano a cercano soluzioni più efficaci per migliorare le prestazioni di volo. Anche grazie all’esperienza acquisita durante il primo conflitto mondiale, saranno installati sistemi di giroscopi sempre più complessi che permetteranno al velivolo di volare in modo più stabile, essere più maneggevole e facile da pilotare.

Chi è dunque l’inventore dei droni? Difficile a dirsi. Le tecnologie rispondono al bisogno di sopperire a certi bisogni o funzioni e spesso sono figlie dell’intervento di più attori. Scienziati, inventori, centri di ricerca scientifica e militare si dividono la paternità di una tecnologia così complessa. Questo a maggior ragione anche perché i droni riuniscono insieme diversi tipi di tecnologie (il radiocomando, i giroscopi, le eliche, motore elettrico), inventati e perfezionati in periodi storici molti distanti tra loro.

Se non è possibile nominare un singolo inventore dei droni, è tuttavia possibile ripercorrere le tappe della storia che li ha visti passare da essere oggetti di distruzione a mezzi professionali e di intrattenimento.

Perché si chiama drone?

Il nome “drone” corrisponde alla pronuncia italiana del termine inglese drone, che si traduce letteralmente come “ronzio”. L’etimologia più accreditata è che il nome italiano “drone” faccia proprio riferimento al suono che i quadricotteri emettono durante il volo: un ronzio che ricorda quello delle ali di un colibrì.

La storia dei droni in 8 tappe

Oggi l’esistenza dei droni non desta più meraviglia. Un tempo, al contrario, veder volare un oggetto radiocomandato provocava reazioni di grande stupore e sorpresa. Questo perché la loro è una lunga storia che percorre per intero il Novecento attraverso numerose tappe. Vediamo quali sono le più significative:

1. Gli inizi

Il primo quadricottero funzionante della storia è stato costruito nel 1907 dai fratelli Jacques e Louis Bréguet. Il primo prototipo e antenato dei moderni APR, chiamato Gyroplane, aveva dei grossi limiti: era ingombrante, richiedeva quattro uomini per fermarlo e – durante il suo primo volo – si sollevò di appena sessanta centimetri da terra. Nonostante ciò, è a questo primo drone rudimentale che dobbiamo la forma dei droni da noi oggi ben conosciuta.

2. I primi droni militari

Il primo aereo militare senza pilota passato alla storia è l’Aerial Target progettato e costruito nel 1917 da Ruston Proctor & Co. Era un aereo radiocomandato, basato sulla tecnologia brevettata dall’inventore Nikola Tesla. Aerial Target era stato progettato per essere una “bomba volante” che poteva essere pilotata verso i nemici. Nonostante alcune promettenti dimostrazioni, il drone non ha mai trovato applicazione durante la Prima Guerra Mondiale, ma ha comunque aperto la strada ai droni militari odierni.

3. Produzione su vasta scala

Nel periodo tra le due guerre del Novecento, in America, i droni vedranno una rapida evoluzione delle loro tecnologie di funzionamento: una volta uscita dal comparto sperimentale, la tecnologia dei droni farà la sua entrata ufficiale nella produzione industriale. La società Reginald Denny avviò la prima produzione industriale del drone OQ-2 Radioplane, un aereo radiocomandato che verrà prodotto in oltre 15000 esemplari.

4. Fritz

L’esercito tedesco crea Fritz X nel 1943, con l’idea di utilizzarlo come arma durante la Seconda Guerra Mondiale. Il drone tedesco, modello FX-1400, è l’antesignano dei moderni missili anti-nave e delle armi guidate da remoto che saranno utilizzate d’ora in avanti negli scontri bellici.

5. Il boom degli aerei radiocomandati

Durante gli anni ’60 si diffondono diversi modelli di aerei radiocomandati, da quelli per uso indoor, fino a quelli indicati per il volo in spazi più grandi. Il mercato dei droni prenderà piede anche grazie allo sviluppo della tecnologia dei transistor, che consentirà di produrre i componenti miniaturizzati per la trasmissione con radiocomando a un costo ragionevole. Seguirà un boom di popolarità degli aerei radiocomandati negli Stati Uniti e anche in Italia, dove sarà la Olivetti, in collaborazione con Telecom, a ideare, progettare e sviluppare alcune schede di controllo contenute ancora oggi nella maggior parte dei velivoli senza pilota.

6. Il primo drone in missione

La storia dei droni continue e nel 2001, in seguito ai fatti dell’11 settembre, la CIA invierà alcuni droni armati in perlustrazione in Afghanistan per cercare i rifugi dei talebani. La prima operazione mirata si svolge nel febbraio 2002, quando un APR Predator senza equipaggio viene utilizzato per bersagliare un uomo sospettato di essere Osama Bin Laden. La missione fallisce: il bersaglio era un civile e cominciano i primi dubbi sull’utilizzo di droni e di intelligenze artificiali nei conflitti.

7. I droni a uso commerciale

La Federal Aviation Administration (FAA) nel 2006 rilascerà i primi permessi per mettere in commercio i droni: è stato ufficialmente riconosciuto il potenziale delle loro svariate applicazioni. Da questo è stato possibile adattare gli APR alle nuove possibilità d’uso per le aziende e i professionisti: dal mondo della fotografia a quello dell’edilizia. Nel 2019 sarà la società francese Parrot a lanciare sul mercato il Parrot AR Drone, il primo drone che può essere controllato interamente tramite Wi-Fi, utilizzando uno smartphone. Il drone ha registrato un grande successo, ricevendo il premio CES Innovations 2010 per l’hardware più innovativo e arrivando a vendere più di mezzo milione di unità. Contemporaneamente si sviluppano anche gli APR con tecnologia first person view (FPV), che consentono di visualizzare in tempo reale ciò che “vede” il drone. Da questo utilizzo nasceranno numerosi dibattiti e riflessioni sulla liceità dell’utilizzo di queste tecnologie negli spazi pubblici e privati: una conseguenza saranno le norme che regolamentano il volo e sul raggio d’azione dei droni stilate da organi istituzionali come l’ENAC.

8. I droni oggi

Ad oggi, Amazon ha ricevuto il via libera per le consegne in America tramite un sistema di trasporto gestito dai droni. Amazon non è la prima realtà aziendale ad aver valutato l’idea delle consegne via drone, ma è l’unica che si è spinta a considerarlo un’alternativa davvero realizzabile. Oggi i droni sono sempre più intelligenti: nel 2016 Yuneec ha presentato Typhoon H, il primo APR semiprofessionale in versione Ready-To-Fly, equipaggiato con la tecnologia Intel RealSense per riconoscere gli ostacoli ed evitarli autonomamente.

Chi è, in conclusione, l’inventore dei droni? È una storia complessa, composta di molti capitoli. Il futuro del drone, tuttavia, è ancora tutto da scrivere.

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